La comunicazione social di Sorgenia si evolve: su Facebook e Twitter anche il servizio clienti

In principio fu L’Eco Pensiero (scritto così, con due parole staccate) su Facebook, poi su WordPress e su Twitter. Subito dopo, un gettonatissimo profilo Flickr. Poi una continua e costante attività di reputation management su tutti i canali web. Dal 2009 ad oggi, LiveXtension e Sorgenia hanno proseguito e rinsaldato una collaborazione che ha portato al lancio di tante iniziative e a un presidio sempre più forte di internet e di tutti i social media.

Già da qualche mese, Sorgenia aveva aperto due pagine ufficiali su Facebook e Twitter. Da oggi, queste pagine sono diventate a tutti gli effetti un canale di customer care. Dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, è infatti possibile per i clienti dialogare direttamente con gli operatori. In qualunque momento, si possono richiedere informazioni sul mondo dell’energia, sui servizi di Sorgenia o fare qualunque tipo di segnalazione.
In caso di necessità, i clienti possono chiedere di essere contattati subito telefonicamente indicando il proprio codice cliente e un recapito.

Il contatto su Facebook avviene attraverso il sistema di messaggistica di Facebook. Su Twitter, invece, i clienti che hanno bisogno di supporto possono interagire con Sorgenia inserendo nel proprio tweet l’hashtag #sorgeniarisponde.

A Facebook e Twitter è dato anche il compito di informare sulle iniziative della società e su tutte le novità del settore dell’energia e dell’ecosostenibilità, temi per i quali i due siti Ecopensiero e Energie Sensibili sono già dei punti di riferimento.

Sorgenia su Twitter

Con questi strumenti Sorgenia, che da poco ha lanciato anche l’app MySorgenia, servizio clienti via smartphone e tablet, vuole stabilire un contatto sempre più diretto e aperto, facilitando lo scambio di informazioni attraverso canali innovativi e sempre più diffusi.

Qui il comunicato stampa ufficiale.

Della serie: il reale incontra il virtuale. 7 – Gli hashtag con le mani

Altro episodio della serie trattata quiquiquiquiqui e qui. Avete presente le persone che mentre parlano, o mentre tengono una lezione all’università, o un discorso in pubblico, dicono a voce la formula “tra parentesi” oppure “tra virgolette” oppure l’inglese “in brackets”? Spesso accompagnano la formula con un gesto delle mani che può apparire bizzarro: disegnano le parentesi o le virgolette nell’aria. Questo può anche risparmiare loro del tutto la pronuncia della formula. Il gesto basta a significarla.

finger hashtagIn termini di trend delle espressioni e del linguaggio, Wired UK ipotizza la nascita di una nuova tendenza: sembra ci sia già chi – durante un discorso – sottolinea il fatto che una parola pronunciata sia una parola chiave, un “topic” importante per quanto si sta dicendo. Come fa? Lo presenta ai suoi uditori come un hashtag, il topic tipico di Twitter. Dunque fa precedere la parola da un gesto delle due mani che ricreano appunto il famoso simbolino.

Il finger hashtagging può sembrarci oggi un modo stupido di slogarci i polsi o una totale boutade. Eppure, chissà che non entri davvero nell’uso comune. Un’altra contaminazione dal digitale al reale.