La comunicazione americana di Fiat… colpisce ancora

Fiat 500L Backseat ItaliansL’azienda sarà in crisi in Italia (e in Europa), ma l’avventura americana di Fiat ha alcuni aspetti decisamente affascinanti. Tra questi c’è la comunicazione pubblicitaria.

Nelle ultime creazioni per Fiat 500 e – ultimissima – Fiat 500L, i creativi chiamati in causa sono quasi sempre riusciti a trovare il giusto mix tra valorizzazione dell’italianità e dello stile italiano, umorismo, scherzo e caricatura dell’essere italiani, senza mai scadere nel cattivo gusto. Le auto potranno essere apprezzate o no (“awful car awesome commercial” scrive un utente su YouTube commentando il video Backseat Italians per la 500L); ma la comunicazione funziona!

Guardando tutti questi video, escluso forse solo il piuttosto banale Test Track della 500E, non vi viene da pensare che Fiat stia facendo un po’ di buona pubblicità anche all’Italia?

Backseat Italians – 2013 (con Funny or Die)

Italian invasion – 2013

Test Track Fiat 500E 2012

Immigrants – 2012

 

Il primo Carosello Reloaded tra delusioni e speranze

Carosello ReloadedAlle 9 di ieri sera, 6 maggio 2013, in tv su Rai Uno, abbiamo potuto assistere a un evento importante per la pubblicità italiana. La Rai ha presentato il suo nuovo Carosello “Reloaded”, ovvero la rivisitazione dello storico programma che ha fatto la storia della pubblicità e della televisione italiane.
Le aspettative erano molto alte, per noi professionisti della comunicazione pubblicitaria: il nuovo Carosello, così come il vecchio, dà l’opportunità di inventare nuovi format di comunicazione pubblicitaria, diversi sia dal classico spot tv sia dai “long formats” o “branded contents” (mini-serie, web comedy, ecc.) già in voga da qualche anno in particolare su internet e sui social media.

La prima puntata di Carosello Reloaded ha deluso molti: un big spender nonché storico protagonista della pubblicità Rai come Ferrero era logicamente main sponsor. La Nutella ha aperto quindi il programma con una saldatura – apparsa piuttosto forzata – tra i vecchi cartoni del Carosello “antico” e i fotogrammi del nuovo spot. Conad ha semplicemente “stirato” e allungato la sua pubblicità, già vista spesso in tv nelle ultime settimane: qui l’effetto è stato decisamente grossolano. Wind ha piazzato un classico spottone istituzionale; non c’era bisogno di metterlo nel Carosello, potremmo dire. Infine, Eni: forse l’esperimento meglio riuscito, anche grazie a una comunicazione – quella che ha come protagonista il cane a 6 zampe animato – che aveva già in embrione qualcosa di “carosellistico”. L’incontro tra il cane e la lucertola Piera, che racconta le sue difficoltà nella ricerca della luce e del calore, è la cosa che rimane più impressa del primo Carosello Reloaded.

Per il resto, staremo a vedere cosa si inventeranno i brand e le agenzie. Il nuovo Carosello è una bella opportunità per inventarsi cose nuove, per tornare a creare, con la C maiuscola, con lo stesso spirito di qualche decennio fa. È anche vero che per molti potrebbe essere difficile cogliere questa opportunità: basti pensare che ai costi per ideare e produrre i normali spot per la tv andranno aggiunti i costi per ideare e produrre le storie (più lunghe, peraltro) per il Carosello.
Chi avrà il coraggio di provarci?

Una promo con qualche problema

Uno dei temi affrontati più spesso dai pubblicitari è quello della redemption degli ads. Come si misura il successo di uno spot pubblicitario? Certo, con gli incrementi delle vendite. O con l’accresciuta awareness, il ricordo e la consapevolezza del brand. In entrambi i casi, bisogna affidarsi a misurazioni che danno il loro responso, quando va bene, alcune settimane dopo la pianificazione dello spot.

In molti casi, la pubblicità introduce delle tecniche direct response, in grado di sollecitare azioni immediate da parte di chi è esposto alla visione degli spot. Digital Examples ci riporta, praticamente in diretta, questo esperimento di Weetabix nel Regno Unito.
#takethebiscuitLo spot è una simpatica narrazione di una mattina stressante-tipo vissuta da una mamma britannica, e di come una buona colazione possa aiutare. La promessa finale è quella di fare una foto dello schermo che trasmette la pubblicità, mostrarla in un punto vendita Boots, e portarsi a casa un campione gratuito di Weetabix.

Naturalmente, non c’è nessun tipo di controllo sul fatto che gli utenti scattino foto da YouTube o ripetano all’infinito l’operazione di scattare e redimere i loro campioni gratuiti. Questo potrebbe non essere un problema: generare un’azione da parte di un certo numero di persone, e far provare loro il prodotto è comunque un bel valore. E un bel ritorno misurabile dell’investimento pubblicitario.

I problemi nascono all’atto dell’effettivo funzionamento della promozione. Tra i problemi riportati: elenco solo parziale dei punti vendita Boots aderenti; assoluta analfabetizzazione del personale nel punto vendita “testato”. Da Boots, nessuno sapeva nulla in merito a campioni gratuiti da offrire a chi mostrava foto sul cellulare.

La domanda sorge spontanea: se è così… ne valeva la pena?

Una linea velocissima, davvero

Il primo post del 2013 di questo blog va “meritatamente” a raccontare l’iniziativa di comunicazione di Fastweb. Un’azienda velocissima, da sempre. L’azienda che ha portato le nostre città nel “mondo” della fibra ottica e ci ha fatto scoprire – ormai da un po’ di anni (come raccontano le affissioni) – che un’altra internet era possibile, anche in Italia.
Oggi Fastweb è velocissima nel comunicarci in tutti i modi la sua nuova ultrafibra: in tv, con un chiacchierato quanto efficace spot con Jesse Owens, e sul web. E con uno tra i più riusciti ambient media mai realizzati in Italia, di cui tutti o quasi hanno scritto o parlato: la personalizzazione integrale di una fermata della Metropolitana Milanese, trasformata per una giornata in una fermata della metropolitana di Tokyo. Nello stesso giorno, il 21 gennaio, tutti i giornalisti venivano invitati proprio lì, nella stazione di Moscova, per scoprire cosa stava accadendo con i loro occhi e poterlo velocemente raccontare. Facebook, Twitter, Instagram, Foursquare vedevano il lancio di personalizzazioni e azioni ad hoc (v. immagini), perfettamente coerenti e rivolte all’obiettivo di far scoprire a tutti, velocissimamente, l’iniziativa.
Fastweb FastlineFastweb Fastline infoFacebook FastwebTwitter Fastweb

Forse Fastweb non avrà il potere di far andare la metropolitana così veloce da portarci da Milano a Tokyo in un minuto. Ma ci ha fatto capire ancora una volta cosa significa per un’azienda essere velocissima, e raggiungere gli obiettivi di comunicazione con buone idee, ottimamente realizzate. Che fibra, Jesse.

Lo spot che esce dalla tv e lo spot che resta invisibile

Metà degli spot del Super Bowl 2012 erano Shazam-enabled, avevano cioè contenuti extra fruibili su smartphone, grazie al riconoscimento sonoro da parte della celebre app Shazam. Ora gli spot con Shazam arrivano anche in Europa, aprendo la strada a nuove interazioni tra vecchi e nuovi media, laddove i QR code e la realtà aumentata avevano aperto la strada.

Se gli spot escono dalla tv per “allargarsi” sui cellulari e sul web, ci sono anche spot che restano invisibili, accontentandosi di essere “trasmessi” sulle finestre di un palazzo. Ecco Lynx Anarchy, un profumo che si promuove in Australia con il primo spot invisibile.

Le facce da budino cross-media

Per i brand del largo consumo, la comunicazione in tv è sempre la scelta più ovvia e facile per raggiungere il grande pubblico. Utilizzare i media digitali e sociali può però essere importante per dare più forza al messaggio già veicolato dallo spot e aumentarne la portata. Prendiamo ad esempio Jell-O Pudding. Lo spot tv, molto divertente, lancia l’idea della faccia da budino, una faccia con un inequivocabile sorriso che rende particolarmente simpatico lo stereotipo del papà che ha rubato la merenda dei bambini.

Concetto creativo semplice ed efficace che viene egregiamente rinforzato dal Pudding Face Mood Meter: un indice dell'”umore della nazione”, verificato in tempo reale grazie all’analisi dei tweet, e influenzato dai “budini gratis” dispensati (davvero, sembra) da Jell-O.

 

Pudding Face Mood Meter

Redemption of free pudding

Musica “saccheggiata” dagli spot pubblicitari… gratis

Ci sono dei musicisti di un lontano paese europeo che rischiano di battere tutti i record. La loro musica ha infatti ispirato le colonne sonore di decine di spot pubblicitari, in più di una lingua e di un continente.

Molti di voi probabilmente ricorderanno di aver sentito qualche pubblicità con musiche dei Sigur Rós, la famosa band islandese. Musica prevalentemente strumentale, suggestiva ed evocativa di paesaggi e natura incontaminati: perfetta per uno spot!

Eppure i Sigur Rós affermano con orgoglio di aver sempre detto no all’utilizzo della loro musica in pubblicità, nonostante offerte allettanti. In questo blog post, scritto con molto stile e intitolato Homage or fromage, passano in rassegna alcuni degli spot per cui i pubblicitari hanno fatto man bassa senza remore delle loro musiche, naturalmente risuonando e cambiando gli accordi ad hoc per potere… avere i Sigur Rós, senza pagare i Sigur Rós.

Complimenti!

Amnesty International chiede la morte per la pena di morte

Qualche mese fa se ne era parlato per Tyrannybook, il social network dei tiranni, il posto Facebook-like dove seguire i personaggi più malvagi del mondo. Di Amnesty International, del resto, si parla sempre: sia delle sue iniziative in ogni angolo del pianeta, sia delle sue campagne di comunicazione, sempre creative, innovative e non convenzionali.

Godiamoci l’ultima: Morte alla Pena di Morte!

Amnesty International – Death Penalty from Blink on Vimeo.

Spam? It’s not my business!

E’ partita la nuova campagna di comunicazione non convenzionale realizzata da LiveXtention in collaborazione con TheBlogTV per Cisco. Il format si chiama “Spam at office” e segue il successo di “Having fun at office”, iniziativa di qualche mese fa che LX e TBTV avevano già concepito per Cisco e per i suoi prodotti per le PMI.

L’idea di Spam at office nasce dai disturbi che quotidianamente assillano la vita d’ufficio e lascia come di consueto agli utenti la libertà di interpretare il tema, così come si può già vedere dal videobrief e dai primi video già online su spamatoffice.it.

spamatoffice.it

spamatoffice.it

Cisco firma la comunicazione e invita, dalle pagine del minisito, a provare la propria soluzione Spam & Virus Blocker, anti-virus e anti-phishing per le Piccole e Medie Imprese.

Oltre che sul sito web, le attività di Spam at office si estenderanno su Facebook, Twitter, LinkedIn, sfruttando la rete di contatti già costruita per Having fun at office dal famigerato Impiegato monello.

online la nuova campagna di comunicazione di Cisco

dedicata alle Piccole Medie Imprese

Cosa c’è dentro al cubo di Sorgenia

Video cartoon realizzato da Ogilvy per spiegare il concetto di energia sensibile, alla base del posizionamento e della produzione di energia di Sorgenia.

Il video è anche oggetto di una campagna di PR e reputation management online condotta da LiveXtention utilizzando un blog, Facebook e Twitter. Su questi canali, Sorgenia comunica le proprie iniziative e la propria attenzione all’ambiente utilizzando il brand L’EcoPensiero. Per la comunicazione istituzionale, vengono anche utilizzati YouTube e Flickr (un canale già di grande successo con splendide e apprezzatissime immagini).